Il futuro di Roma sotto il segno di Labics

DI ROBERTA MELASECCA

Sgominato Sgarbi e lo Sgarbi di turno, i Labics ci riprovano e vincono. Claudia Clemente e Francesco Isidori si aggiudicano il primo posto nel Bando Internazionale di ProgettazioneLa Nuova Passeggiata Archeologica’ per la realizzazione di interventi nell’Area dei Fori Imperiali, indetto da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ad ottobre 2023.

Alla guida di un team multidisciplinare con orizzontaleOpen Fabric, lo studio di ingegneria BuromilanGo Mobility, con la consulenza di Alessandro Viscogliosi, professore ordinario di Storia dell’Architettura antica e medievale, di Mario Nanni, progettista della luce, e con la consulenza artistica di Ludovico Pratesi, Labics riceverà un premio di 135.000 euro nonché la possibilità di realizzare il progetto i cui lavori, dell’ammontare complessivo di 18.800.000,00 euro, con tutta probabilità potranno avere inizio a settembre 2024.

L’intervento ha l’obiettivo di riconnettere tutta l’area costituita dai Fori, Colosseo, Celio, Palatino, Terme di Caracalla e Circo Massimo al resto della città mediante un unico anello con spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e ciclopedonali. Ma soprattutto è finalmente un tentativo di riparare la ferita inflitta alla Città Eterna dagli sventramenti e demolizioni degli anni ’30 che determinarono la scomparsa di palazzi, giardini storici, chiese medievali, rinascimentali e barocche e che rendono oggi via dei Fori Imperiali una sorta di non-luogo, uno spazio di transizione e di passaggio in cui i Fori sottostanti perdono la loro forza insita di rappresentazione di una città che non sempre riusciamo a comprendere e a vivere. E quindi non possiamo che esultare di fronte al progetto di Labics, di cui ben conosciamo la storia e la qualità del lavoro, e non possiamo che rendere plauso all’amministrazione capitolina per aver scelto lo strumento del concorso di progettazione ad una fase (e non del concorso di idee) per intervenire su uno dei luoghi più difficili di Roma, attualmente interessato anche dai recenti cantieri per la realizzazione della Metro C.

Quello che ci auguriamo, ora, è che il concorso abbia un corretto proseguimento, scevro da appalti al ribasso, che determinerebbero la scelta di materiali di scarsa qualità e imprese non avvezze ad operare con le stratificazioni romane, così come ci auguriamo che il progetto esecutivo e la direzione dei lavori siano sempre di pertinenza di Labics e non di altri professionisti guidati dalla politica locale che non potranno fare altro che stravolgere il progetto e abbassare la qualità dell’architettura trasformandola in edilizia. Perchè, vogliamo ricordare, il concorso di architettura è ancora l’unico strumento che possa garantire che l’architettura sia vera espressione della cultura e motore di rigenerazione sociale ed economica. Il progetto non è un servizio ma un processo culturale, l’architettura non è evento straordinario ma lettura quotidiana della città e del paesaggio e l’architetto non è un tecnico ma un intellettuale.

Quindi appuntamento alla posa della prima pietra, augurandoci che mai i Fori Imperiali possano subire lo stesso destino di Times Square, catapultata dal Ministro Sangiuliano da New York a Londra.

À bientôt.

 

 

G-66PL6CNJ8R